In altalena

L’avvicinarsi delle feste quest’anno mi fa uno strano effetto.

Ho iniziato a scorrere tutte le foto di questo 2017 per impostare il calendario che stampiamo ogni anno per noi, i nonni e i bisnonni.. e rivedendo le foto del mio nonnino mi ha preso la malinconia. C’è sempre stato, nonostante la sofferenza, e ci sarà sempre.

Mi ha lasciato molto ma mi manca comunque.

Giù.

Ieri abbiamo fatto l’Albero di Natale, perché avevo bisogno di una dose serenità, avevo estremamente bisogno dei loro sguardi sorridenti e manine curiose a rovistare nella scatola degli addobbi. E che gioia sentire i gridolini di stupore di Diego, alla scoperta di tutto ciò per la prima volta..

Su.

Guardo i miei bambini e mi chiedo se sto facendo abbastanza per loro, se sto loro abbastanza vicino, se gli sto insegnando le cose giuste, se sto dedicando loro tempo di qualità barcamenandomi tra loro, casa, lavoro e famiglia e non volendo rinunciare a niente.. o se il mio sia eccessivo egoismo.

Ferma.

Ieri hanno operato mio fratello, la settimana prossima toccherà a mia nonna, mentre il 20 sarà il turno di mio papà.

Arriverò a Natale con il fiato sospeso, lo so. Che anno difficile per la mia famiglia!

Le sorelle di mio papà non sono da meno. Sembra impossibile ma entrambe hanno avuto un infortunio e hanno entrambe il braccio sinistro immobilizzato e si prospetta per loro un lungo recupero.

Giù.

Ho ricevuto notizia della terza gravidanza di un’amica e ha iniziato a risuonarmi in testa “come posso io, non celebrarti Vita…”.

Su.

Loro sono il meglio di me, il meglio di questa Vita, il Senso di questa Vita, la spinta a fare sempre meglio..

Ferma. E si riparte.